La preghiera del podista
Signore,
fa’ che nella magica quiete della corsa solitaria, come nella severa asprezza della competizione, io possa temprare, oltre ai muscoli, il mio spirito, fino a renderlo limpido come acqua di roccia, generoso come il sole che ci scalda.
Fa’ che dall’assidua pratica sportiva, io tragga tanta forza da superare le più difficili prove della vita, senza mai conoscere sgomento, né sconforto, né disperazione.
Su cento gare una sola vittoria concedimi, quella su me stesso, sulle mie debolezze, sulle mie insufficienze.
Donami pure sobrio fardello come s’addice a chi corre, ma concedimi di vivere oggi l’infinita bellezza di quanto ci circonda.
Consenti infine, che al termine di questa inebriante corsa che ha nome Vita, possa io, serenamente, cedere il testimone ad altri più giovani, lieti di proseguire l’interrotto mio canto della Tua Gloria.
E così sia.
Giuseppe Conforto
|